Lettera di un allievo - fine luglio 2013
Carissimo Guido,
come al solito mi emoziono un po’ nel parlarLe. Ma questa volta il motivo è ben chiaro ai miei occhi. Tento di rappresentare le voci dei tanti che La hanno conosciuta, siano stati amici, colleghi, allievi, o , soprattutto, pazienti.
Lo so, più volte mi ha invitato a darle del Tu. Non ci sono mai riuscito, ma creda era solo perché Lei mi sembrava una Persona speciale.
Forse ha giocato in me, pediatra, una sorta di attitudine professionale. Però la sua purezza quasi infantile mi è sempre parsa quella di un Bambino che guarda al mondo con tanta gioia di vivere, con tanta divertita innocenza, con tanta dolce immaginazione.
Anche la Sua grandissima cultura mi è sempre sembrata il frutto di un interesse spontaneo, della curiosità tipica di un’ Anima Pura che cerca di capire con gli occhi della meraviglia e che si chiede sempre tanti perché. E per questo lasciava ancora un segno ancora più profondo. Non era solo interessante conoscere la risposta ad una domanda di qualsiasi natura, era stimolante avvertire cosa La avesse indotta a cercarsi quella risposta. Ci vuole un gran talento a diventare adulti senza farsi vecchi!
E che dire del Guido Medico? Primo, tra tutti quelli che ho conosciuto, a mettere al centro del suo intervento non la malattia , ma l’Uomo, la sua propria emotività, la sua propria sensibilità, il suo modo di relazionarsi agli altri. Potrei descriverne di casi, che, inviati a Lei quale ultima speranza, sono stati risolti nel giro di pochissimi minuti. Una sorprendente Medicina Umanistica!
E del Guido Professore? Ricordo con gioia le sue lezioni (ne bastavano pochissime per essere veramente introdotti all’Allergologia). E le ricordo non soltanto per le cose apprese e per i tanti stimoli intellettuali, ma perché alla fine avvertivo perfettamente che Lei le aveva vissute come un dono, fatto pure a costo di lunga e grande fatica, a noi tutti che, numerosissimi, venivamo ad ascoltarLa. Colpiva anche il suo riserbo e la sua umiltà. Ricordo che in un’occasione ho dovuto pregarLa a lungo ( ma tanto a lungo!) di spiegarmi, in un certo caso clinico, come Lei, Maestro indiscutibile dell’Allergologia, si sarebbe comportato al mio posto. E però, quasi sorprendendomi, quante altre volte, al momento buono, ha indicato con grande e certo coraggio decisioni difficili (Dio solo sa quante volte una sua breve frase mi ha indotto ad agire in situazioni su cui avevo titubato per giorni).
Le ho scritto queste righe con sacrificio, rabbia e dolore.
Il mio sacrificio è di dover essere costretto ad accettare una realtà inaccettabile.
Sono anche arrabbiato perché l’ Angelo Custode, cui avevo la certezza di potermi rivolgere, e certo non solo per motivi professionali, è stato strappato anche a me, e ancora tanto avevo da domandare, da farmi spiegare e da chiedere.
Ma il mio dolore nasce soprattutto dall’aver ben compreso la Sua inesauribile gioia di vivere e dal dover constatare che questa gioia Le sia stata strappata.
Creda, averLa conosciuta e frequentata mi ha cambiato. Lei ha lasciato un’impronta profonda dentro me, come d’altra parte in tanti altri di noi.
Grazie di cuore
Lettera firmata
Carissimo Guido,
come al solito mi emoziono un po’ nel parlarLe. Ma questa volta il motivo è ben chiaro ai miei occhi. Tento di rappresentare le voci dei tanti che La hanno conosciuta, siano stati amici, colleghi, allievi, o , soprattutto, pazienti.
Lo so, più volte mi ha invitato a darle del Tu. Non ci sono mai riuscito, ma creda era solo perché Lei mi sembrava una Persona speciale.
Forse ha giocato in me, pediatra, una sorta di attitudine professionale. Però la sua purezza quasi infantile mi è sempre parsa quella di un Bambino che guarda al mondo con tanta gioia di vivere, con tanta divertita innocenza, con tanta dolce immaginazione.
Anche la Sua grandissima cultura mi è sempre sembrata il frutto di un interesse spontaneo, della curiosità tipica di un’ Anima Pura che cerca di capire con gli occhi della meraviglia e che si chiede sempre tanti perché. E per questo lasciava ancora un segno ancora più profondo. Non era solo interessante conoscere la risposta ad una domanda di qualsiasi natura, era stimolante avvertire cosa La avesse indotta a cercarsi quella risposta. Ci vuole un gran talento a diventare adulti senza farsi vecchi!
E che dire del Guido Medico? Primo, tra tutti quelli che ho conosciuto, a mettere al centro del suo intervento non la malattia , ma l’Uomo, la sua propria emotività, la sua propria sensibilità, il suo modo di relazionarsi agli altri. Potrei descriverne di casi, che, inviati a Lei quale ultima speranza, sono stati risolti nel giro di pochissimi minuti. Una sorprendente Medicina Umanistica!
E del Guido Professore? Ricordo con gioia le sue lezioni (ne bastavano pochissime per essere veramente introdotti all’Allergologia). E le ricordo non soltanto per le cose apprese e per i tanti stimoli intellettuali, ma perché alla fine avvertivo perfettamente che Lei le aveva vissute come un dono, fatto pure a costo di lunga e grande fatica, a noi tutti che, numerosissimi, venivamo ad ascoltarLa. Colpiva anche il suo riserbo e la sua umiltà. Ricordo che in un’occasione ho dovuto pregarLa a lungo ( ma tanto a lungo!) di spiegarmi, in un certo caso clinico, come Lei, Maestro indiscutibile dell’Allergologia, si sarebbe comportato al mio posto. E però, quasi sorprendendomi, quante altre volte, al momento buono, ha indicato con grande e certo coraggio decisioni difficili (Dio solo sa quante volte una sua breve frase mi ha indotto ad agire in situazioni su cui avevo titubato per giorni).
Le ho scritto queste righe con sacrificio, rabbia e dolore.
Il mio sacrificio è di dover essere costretto ad accettare una realtà inaccettabile.
Sono anche arrabbiato perché l’ Angelo Custode, cui avevo la certezza di potermi rivolgere, e certo non solo per motivi professionali, è stato strappato anche a me, e ancora tanto avevo da domandare, da farmi spiegare e da chiedere.
Ma il mio dolore nasce soprattutto dall’aver ben compreso la Sua inesauribile gioia di vivere e dal dover constatare che questa gioia Le sia stata strappata.
Creda, averLa conosciuta e frequentata mi ha cambiato. Lei ha lasciato un’impronta profonda dentro me, come d’altra parte in tanti altri di noi.
Grazie di cuore
Lettera firmata